Facebook punta sempre più sui video e lo fa dando la possibilità di trasmettere in diretta a tutti gli utenti.
Se prima questa era una possibilità riservata ai soli utenti verificati, da qualche settimana, chiunque sia in possesso di uno smartphone connesso a Facebook è diventato a tutti gli effetti un potenziale broadcaster.
Ed ecco la nuova icona per andare in diretta:
La chiara intenzione di Mark Zuckerberg è quella di rendere la sua creatura un collettore di contenuti il più vasto e funzionale possibile, rendendo sempre meno necessario l’utilizzo di altre piattaforme.
È evidente come in questo caso il principale competitor sia YouTube, che infatti non resta a guardare e lancia nuove funzionalità come le dirette a 360°, la qualità 8K e l’audio “spaziale”, tutte feature delle quali l’effettivo potenziale non è ancora pienamente godibile dagli user anche a causa dei limiti dei propri device.
LE DIRETTE: STRUMENTO UTILE?
Su Facebook ogni giorno vengono già visualizzati circa 100 milioni di ore di video, e da Menlo Park fanno sapere che il tempo medio di visualizzazione di una diretta è di tre volte superiore a quello di un filmato tradizionale, pertanto, per i brand questo dato è assolutamente da non sottovalutare in termini di visibilità.
Ma non solo, presto sarà disponibile la funzione che consentirà di invitare alcuni amici ad unirsi alla trasmissione direttamente dalla schermata di trasmissione Live, oltre a nuove caratteristiche che permetteranno agli utenti di visualizzare, un po’ come già avviene su Periscope, le dirette in onda in giro per il mondo, superando i confini della propria rete sociale.
Insomma, una valanga di caratteristiche pensate al mondo dell’intrattenimento ed al target di utenti che si connettono al social con questo scopo, soprattutto tra i giovani ed i giovanissimi.
Da questa ultima riflessione, emerge una considerazione piuttosto importante: le aziende o i personaggi di spicco, dovrebbero utilizzare le dirette live? La risposta è, come spesso accade quando si parla di social: “dipende”.
E dipende specialmente dal target: giovani e giovanissimi hanno in media una maggiore disponibilità di tempo a differenza di professionisti che utilizzano i social per lavoro (o a lavoro). Da questo si può dedurre che le dirette andranno fatte in orari compatibili alla possibilità di usufruire di quel tipo di contenuto, in base al proprio target di riferimento, onde evitare che uno strumento utile si trasformi piuttosto in un fastidioso audio da dover silenziare durante una riunione.
Va da sé che forse, in termini di engagement, per alcune tipologie di pubblico, un video testuale o un semplice post di testo o un’immagine, possono essere più funzionali rispetto ad una diretta live, che resta uno strumento potentissimo nelle mani di aziende, celebrità e user in generale.
3 REGOLE BASE!
Le dirette live sono quindi uno strumento con un potenziale altissimo in termini di engagement, ma è fondamentale comprendere le esigenze del proprio target, onde evitare di rendere questi video uno spreco di tempo per il broadcaster, il quale trasmetterà ad un pubblico non in grado di ascoltare le sue parole in quanto indaffarato in altro o senza la possibilità di ascoltare (o di utilizzare una connessione dati).
Regola n.1: orario della diretta in base alle esigenze del pubblico.
Diverse tipologie di video per diverse tipologie di utenti: se un’azienda vorrà utilizzare lo strumento delle Live potrà farlo ad esempio per mostrare un “dietro le quinte” di quanto accade nelle aziende, assecondando così il dialogo con gli utenti (ma non dimenticandosi mai di essere in diretta su un social, non in televisione).
Se invece a trasmettere è un personaggio del mondo dello spettacolo o dello sport, potrebbe essere utile in termini di popolarità un approccio più “colloquiale”, basato sulle interazioni e quasi sulla “chiacchierata”, cercando di creare un filo diretto tra utenti e celebrità (e il caro Gianni Morandi ha fatto scuola!).
Regola n.2: tipologie di diretta in base al proprio pubblico.
Lo streaming video rappresenta un’incredibile opportunità per far conoscere il proprio brand ed incrementare il numero della propria fan base oltre che l’awareness dei già fan. Muoversi in anticipo, anticipando le altre aziende, sfruttando il vantaggio competitivo della prima mossa, potrebbe rivelarsi un’ottima scelta in termini di ritorno d’immagine con uno strumento a costo zero in quanto basato, principalmente, sull’engagement organico e non a pagamento.
Regola n.3: sfrutta la prima mossa!
Come procederà la corsa all’engagement non è dato saperlo, quello che è certo è che Facebook riduce sempre di più le distanze tra brand e fan con strumenti sempre più diretti e alla portata di tutti!
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